Più o meno come accade con i propri figli e le persone a cui vogliamo bene, a volte dire no costa. Accidenti se costa! Ma in un’ottica di medio-lungo termine, spesso si rivela la scelta migliore per ottenere risultati soddisfacenti ed evitare prevedibili contrattempi.
E non è sempre facile. Per niente lo è!
Quando ci si rifiuta di fare una determinata cosa, nel privato come nel pubblico, è importante far capire alla persona se si dice no per impossibilità o per non volontà. Meglio chiarire i motivi che ci spingono a farlo.
E’ vero: dare spiegazioni non è piacevole ( e qualcuno dirà anche non sempre necessario, soprattutto nel privato). Anche se da una parte concordo con questa affermazione, non possiamo non considerare che un'eventuale spiegazione potrebbe evitare future spiacevoli situazioni, nonchè temporeggiare per valutare possibili soluzioni. E magari con al nostra chiarezza anche la controparte viene illuminata sulla sensatezza e legittimità della richiesta che ha avanzato.
Ricevere richieste mentre si è occupati a fare qualcos’altro e venire presi in contropiede è una pratica diffusa, sia essa voluta o meno. Infatti, proprio perché impegnati in altro, molte volte si finisce per accettare richieste rischiose senza quasi accorgersi: per non rovinare le relazioni spesso si rovina sé stessi e si corre il pericolo di rimanere “incastrati” in qualcosa che non si è in grado di gestire. Avere la possibilità di motivare il rifiuto e le difficoltà che potrebbero insorgere accettando oltre ai principi morali che spingono a non farlo, aiutano il richiedente a rivalutare la propria pretesa e, comunque, ad essere cosciente che una eventuale ritrosia non scaturisce da un capriccio ma da una difficoltà oggettiva. O, apparentemente, tale.
Una delle vie più comuni per non offendere e mantenere i rapporti in un buon livello, è fornire false speranze utilizzando espressioni come forse, potrei, ci penso… Nutrire le aspettative della controparte può farci sentire più a posto con la coscienza, ma di sicuro non giova a chi ci sta chiedendo aiuto (e, magari, è davvero in difficoltà) se non adempiamo alle nostre promesse.
Ovviamente è superfluo negarlo: dire di sì e andare in soccorso di tutti è la soluzione che di sicuro ci aiuta a mantenere rapporti sociali in buono stato e a metterci sotto una luce positiva, ma anche questo è sbagliato se lo si fa troppo spesso. Se ci si dimostra troppo accondiscendenti c’è chi fa dell’eccezione una regola e ci ritroveremmo immischiati in una catena di favori e richieste dalla quale non riusciamo più a uscire. Inoltre, il nostro supporto rischierebbe di diventare scontato e qualora non riuscissimo più a fare fronte a queste richieste, passeremmo pure dalla parte del torto.
Imparare a dire NO e dire NO si rivela necessario, per ribadire le relative posizioni e i propri compiti, soprattutto nell’ambiente lavorativo.
Dire NO non è affatto facile, soprattutto se il soggetto che ce lo propone è pieno di entusiasmo e di aspettative, ma almeno provarci credo sia un diritto di tutti.
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