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RICHIESTA SPECIALE: Cambiamento

Immagine del redattore: Coffee TalksCoffee Talks

Una vita perfetta. Tutto fila liscio come noi vorremmo. Niente intoppi, niente avversità. Tutto è eccezionale.

Ma quanto è realistico tutto questo? Ben poco. A dire il vero, la realtà è ben diversa: le situazioni che non ci piacciono sono varie nel corso della nostra vita, anzi, nella nostra giornata.


Sia che si tratti della nostra sfera privata, sia che ci si riferisca ad una situazione lavorativa, quando siamo di fronte ad una situazione che non ci aggrada dobbiamo chiederci se vogliamo adattarci o cambiarla. E’ naturale: non si può stare fermi. O ci si adatta alla situazione o ci si opera perché questo particolare intoppo venga superato.

Quello che raramente ci chiediamo, invece, è se siamo disposti ad accettare veramente anche ciò che questo cambiamento comporta (forse perché neanche lo riusciamo ad immaginare). Perché è inevitabile: se vogliamo cambiare una situazione o un comportamento dobbiamo immancabilmente andare a toccare anche altri fattori, fattori che a loro volta ne modificheranno altri e così via. Tali mutamenti non sono sempre facili da prevedere, soprattutto perché (giustamente!) si prende sempre in considerazione il positivo che potrà derivare da queste nuove azioni o atteggiamenti e meno si pensa agli svantaggi o ai “sacrifici” che essi comportano. Ma ci sono e a fatto compiuto non si possono ignorare.


Uno degli ostacoli maggiori ad un cambiamento vero ed efficace è proprio questo: gli effetti collaterali. Una volta che si opera una modifica e ci si ritrova, invece, davanti a un cambiamento molto più ampio di quello che stavamo cercando o che ci aspettavamo, rischiamo di sentirci smarriti e scoraggiarci. Diventa molto più facile pensare che è troppo difficile, che abbiamo operato una scelta sbagliata e tendiamo a rinunciare e tornare indietro per chiuderci nella nostra confort-zone, in gesti e procedure che si conoscono a memoria piuttosto che salire sulla barca e cercare di salpare verso l’orizzonte in un mare di incertezze e, perché no, anche di fallimenti e sconforto.


Cambiare. Cambiare veramente non è affatto una passeggiata. Se poi si pensa di “rivoluzionare” la propria strategia, il target a cui si punta o il mercato di riferimento bisogna davvero essere pronti ad operare in maniera diversa, ad affrontare sfide nuove e guardare con occhi nuovi e, soprattutto, a cambiare anche la nostra mente ("CAMBIA-MENTI", come ci ricorda giustamente Vasco), i nostri gesti così familiari. Dobbiamo essere pronti ad accogliere anche il negativo ed il difficile che da esso deriva. Anche ad accettare che quando cambiamo sul lavoro, cambiamo un po’ anche noi, nella nostra sfera privata.




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