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Immagine del redattoreCoffee Talks

MODA, STILE E PERSONAL BRANDING

L’abito fa il monaco.


Secondo un vecchio detto, sembrerebbe vero l’opposto, ma le azioni quotidiane ci dimostrano che è proprio così.

La maggior parte della comunicazione che rivolgiamo verso gli altri è composta da input non verbali. La postura, le espressioni facciali, la gestualità, gli sguardi... comunicano senza bisogno di parole. E così fa anche l’abbigliamento. Anzi, proprio grida, essendo che è la prima cosa che le persone vedono quando le incontriamo. Cosa indossiamo e come lo portiamo? Se gli diamo valore, se ostentiamo, se vogliamo “nasconderci” tra la folla...

I capi che indossiamo dicono chi siamo, quale è la nostra personalità o quella che vorremmo avere, per lo meno in una determinata situazione.

Non è rado vedere in sede di colloqui una sfilata di giacche scure e camicie bianche. Gonne poco sgargianti, pantaloni dal taglio sicuro che ci fanno sembrare più slanciati e ci conferiscono importanza. Una giacca o addirittura una cravatta ci dicono che non siamo proprio gli ultimi arrivati, almeno per quel che riguarda il settore economico, medico, ingegneristico…

In altri campi, invece, un abbigliamento troppo “formale” potrebbe danneggiarci: se ci presentiamo per un lavoro in officina, ad esempio, la cravatta non serve; se il nostro campo è la moda, uscire dagli schemi è simbolo di capacità.

Un taglio alla moda, invece, dice che siamo propensi a guardare al futuro, che non abbiamo nostalgia del passato ma che ci piace rimanere sempre aggiornati e pronti, al passo coi tempi. Perfetto per chi si occupa d’innovazione o di comunicazione, ad esempio.


Colori, forme, stoffe… ogni lavoro, il proprio look, quindi. E c’è di più.


Pochi realizzano che la scelta di un determinato capo rispetto ad un altro, può avere delle ripercussioni sulle nostre attività quotidiane, influenzando il modo in cui le affrontiamo. Tramite il nostro abbigliamento possiamo darci la carica giusta per affrontare particolari situazioni.

Se dobbiamo presentare delle idee nuove o richiedere un aumento, avere un look che ci conferisce importanza e determinazione e ci fa sentire tali, potrebbe darci il supporto giusto per l’occasione. Se stiamo lavorando per “creare squadra” e sinergie tra i collaboratori, uno stile più morbido e meno austero ci aiuta a far cadere eventuali barriere e favorire i rapporti, dando il segnale di essere più accessibili e predisposti al dialogo.


Colori allegri e accesi migliorano l’umore e ci rendono meglio predisposti ad affrontare difficoltà e impegni della giornata. Se decidiamo per un look più serioso, il nostro desiderio è quello di sottolineare l’importanza della nostra persona e, soprattutto, aumentare la nostra credibilità e professionalità agli occhi dei nostri interlocutori. Vogliamo fare si che la gente ci prenda sul serio quando avanziamo delle proposte o, meglio ancora, delle richieste.

Mi trovo spesso a scegliere con cura cosa indossare il giorno dopo. Personalmente, quando scelgo un capo, lo faccio anche per sopperire a qualche mancanza del mio umore: se le difficoltà sono tante, preferisco indossare qualche cosa che mi piace e mi faccia stare bene, che mi faccia sentire anche bella, di modo da avere la carica giusta per affrontare particolari situazioni. Soprattutto d’inverno, la scelta di un colore chiaro, magari primaverile, mi mette di buonumore, anche se fosse solo una camicetta colorata sotto giacca e pantalone scuro. Per non parlare poi di smalti ed accessori...


La cromoterapia non è certo un concetto nuovo e sconosciuto: viene applicato in svariati campi e culture. La ritroviamo sicuramente nel marketing (dove la scelta di una tonalità rispetto ad un’altra per la comunicazione e creazione della propria identità di marca può fare la differenza), nella meditazione... persino in medicina come terapia complementare. Essa prende spunto dalla teoria che il colore è luce e come tale intrinseco di una certa energia che può essere sfruttata e riversata sul nostro benessere psicofisico. E quindi: perchè non sfruttarla per infonderci serenità (blu o verde) o darci la carica giusta (rosso, arancione)?

La scelta del tipo di indumento, invece, mi aiuta a definire il mio ruolo in una determinata situazione od a rimarcarlo: “sono io il capo-progetto”...


Indipendentemente dal tipo di look scelto, dobbiamo sentirci bene con indosso quei capi. Indossare una gonna che ci fascia e non ci fa respirare o muovere liberamente, un maglione che ci fa un po’ di pizzichio al collo, un tessuto che scivola o ci fa solletico… potrebbero esserci d’ostacolo per entrare nel mood desiderato. La nostra attenzione tende a focalizzarsi su quello che non va, che ci da fastidio: inconsapevolmente quei difetti iniziano a diventare ossessione e iniziamo a perdere energie e non riusciamo più a concentrarci come dovremmo.


Sentirsi a posto e a proprio agio sempre. Soprattutto cercare di esserlo nelle situazioni più difficili. Una coccola che ci conforta e ci sprona è come un alleato per le nostre sfide quotidiane.


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