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Comportamento d'acquisto: la generazione Z

Immagine del redattore: Coffee TalksCoffee Talks

Lo so, ci siamo già soffermati più volte a parlare di questo speciale target che è la Generazione Z, ma trovo che siano soggetti molto affascinanti sotto varie sfaccettature.

Molto interessante è, specialmente, il loro comportamento d’acquisto: è una generazione che cambierà il modo di percepire i mercati e il nostro approccio di marketing e strategia di business si dovrà inevitabilmente adeguare per sopravvivere.



Ogni epoca generazionale ha una sua peculiarità, dei comportamenti caratterizzanti e ognuna ha partecipato allo sviluppo della società secondo i propri mezzi e risorse. Fino alle rivoluzioni industriali di fine XIX secolo, i cambiamenti si sono sempre verificati con una certa lentezza, in un arco di tempo più o meno lungo, dando, così, modo alle persone di assorbirne le sfaccettature e adattarsi. Con le grandi guerre del XX secolo e l’avvento della generazione dei baby boomers, i cambiamenti e le rivoluzioni si sono manifestate in un lasso temporale più ridotto, per arrivare poi ai Millenials, o Generazione Y (ndr. con questo termine non ci si riferisce a quelli nati nel nuovo millennio come è erroneamente sostenuto!) che nel giro di più o meno 10-20 anni hanno stravolto completamente il modo di comunicare e approcciarsi (internet, creazioni di rete, social…). Tutto è iniziato ad avanzare ad una velocità sostenuta e stare dietro ai cambiamenti si è rivelato sempre più arduo (anzi, spesso non si sono proprio compresi ne, tantomeno, accettati). E’ mutato il modo di comprare, di muoversi, di incontrare persone… e si assiste, ora, a un paradosso: nonostante le informazioni a disposizione siano maggiori e facilmente accessibili (il bacino d’utenza e diffusione è enorme, basta pensare ai motori di ricerca!), la capacità di farne buon uso è diminuita. Si è assistito addirittura ad un eccesso di dati, che rendono difficile individuare le uniche attendibili e fruibili.


Baby boomers: le persone nate tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la metà degli anni ’60, quelli del boom economico; è seguita la Generazione X (1965-1980), poi la Y – quella dei Millennials con i nati tra il 1980 e il 2000 e oggi la Generazione Z, i nati dal 2000 in poi, i veri nativi digitali


Da circa la fine degli anni ‘90 del secolo scorso, si è fatta largo una nuova generazione, la generazione Z, nativi digitali che hanno imparato a usare lo smartphone e apparecchi elettronici prima ancora di saper dire la parola mamma. E, che ci piaccia o no, sono loro i futuri target, i nuovi consumer, la cui modalità e predilezione d’acquisto non deve essere per nulla trascurata nè sottovalutata. Anzi, dobbiamo iniziare a prendercene cura già da adesso.

Sono i nostri futuri nuovi clienti, quelli che si devono fare spazio nella società e trovare nei nostri prodotti il soddisfacimento dei propri bisogni. E di bisogni ne avranno tanti e concreti, visto che sono nati in un periodo di forti crisi sul piano sociale, economico, ambientale...


Come i “predecessori” nativi digitali millenials, anche la loro vita è piena di device e la maggior parte delle relazioni sociali si sviluppa li, sullo schermo di un cellulare (l’apprendimento, la conoscenza, il lavoro…). Ma, a differenza di quest’ultimi che un po’ di speranza la nutrono ancora per il salvataggio del mondo, la generazione Z è totalmente rassegnata ad un mondo inquinato, corrotto, dove le emergenze si sono trasformate in un problema strutturale e dove il lavoro non sarà una certezza.


Essi sono consapevoli della situazione che stanno vivendo, della scarsità dei salari e delle storture del sistema e pertanto il loro comportamento d’acquisto dovrà essere bilanciato tra le scarse risorse e l’ottimizzazione dell’efficienza.

Si tratterà, quindi, di utenti informati, in grado di reperire le informazioni giuste nel breve periodo e sono consci del ruolo del marketing sui benefici del prodotto, sulle strategie di vendita. Loro vogliono, invece, autenticità, promesse mantenute e sono pronti a stroncare qualunque situazione che non sia coerente con quanto dichiarato. Sarà la loro battaglia, sono consci che dovranno essere loro a fare qualcosa perchè il mondo cambi, se non vogliono soccombere. Saranno sempre sensibili a temi come la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dei diritti umani... temi e valori che dovranno venir presi in considerazione dalle aziende ed entrare stabilmente a fare parte delle politiche interne e bilanci sociali di ogni attività. (vd anche Sostenibilità, Millennials e Generazione Z in prima linea per acquisti e investimenti - di Marta Casadei)


Attenzione: questi utenti ci sono già, si affacciano già sul mercato e sono loro che nel giro di un paio d’anni determineranno un nuovo modello comportamentale di consumo. Il loro modo di acquistare e vivere il mercato arriverà presto e sarà intriso di velocità, informazioni e device.


Dobbiamo tenerci pronti a comunicare anche a questo target, partendo già da adesso, perchè abbiano il tempo di conoscerci e apprezzarci.

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