Il Design Thinking o, meglio, il processo di Design Thinking, è una metodologia comunemente utilizzata all'interno di aziende innovative, startup e studi di progettazione per trovare soluzioni creative ai problemi.
Il processo DT è pensato come un movimento circolare continuo, con lo scopo di migliorare incessantemente ciò che è già stato fatto. E' composto da diverse fasi che possono essere racchiuse in questo slogan: "Think, Make, Break, Repeat".
Fondamentalmente, l'intento di DT è quello di
- Identificare il problema
- Capiscilo
- Creare un prototipo
- Provalo
- Valutazione del risultato.... e ripetere.
In ogni singola fase del processo, la metodologia DT incoraggia la collaborazione con i diversi stakeholders, che finiscono per diventare parte importante del processo di realizzazione (ad esempio, per la realizzazione di un prodotto digitale). Per questo motivo, possiamo definire il DT come metodo partecipativo che permette di ottenere un feedback costante e diretto dagli utenti finali quasi in ogni fase di sviluppo del prodotto. Ciò permette, quindi, di identificare il problema nelle fasi iniziali di progettazione e risolverlo prima che sia immesso sul mercato o vi siano state investite importanti risorse.
DT è focalizzato sui risultati ed è un processo che funziona in 2 modi diversi: divergente e convergente. Pertanto, in alcune fasi si renderà necessario trovare quante più soluzioni possibili e in altre, trovare la soluzione migliore, restringendo il campo delle alternative.
Diversi sono gli strumenti associabili alla Metodologia del Design Thinking. Questo perché è utilizzabile in svariati settori, ognuno con le proprie esigenze e caratteristiche specifiche.
Possiamo indagare se un'Idea è realizzabile oppure sviluppare la nostra creatività, possiamo provare a scoprire il vero nodo della situazione, oppure o trovare una soluzione ad un problema... Il file rouge comune rimane comunque quello di far riflettere sul problema con un percorso logico e strutturato, votato alla soluzione.
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