PARTE 1/3
Prima o poi nella nostra vita arriva il momento in cui ci viene chiesto di fare una presentazione per esporre un concetto, un progetto, una ricerca… Che sia per studio o per lavoro sorgono sempre delle perplessità: cosa dico? Su quale punto è meglio focalizzarsi? Lunga o corta?
A volte, fare una presentazione può essere scoraggiante, anche per i più esperti. Ecco, quindi, alcuni spunti da ricordare per renderci il lavoro meno oneroso.
La prima cosa da fare quando ci mettiamo davanti ad uno schermo (o forse anche prima, quando impugniamo carta e penna per fare uno schizzo della mappa concettuale da seguire e dei punti che vogliamo toccare), è avere ben in mente a chi ci stiamo rivolgendo. Quali sono i dati che vogliamo comunicare loro? Perchè?
Presentare i dati seguendo una storia, visualizzarli in modo chiaro e d’impatto può aiutare a veicolare il messaggio e ampliare le probabilità di memorizzazione.
Non perdete troppo tempo ad introdurre l’argomento: probabilmente la gente che partecipa ne è già a conoscenza.
Non ci resta che imbastire il contenuto, ora. Seguire dei punti e un percorso logico agevola la stesura della presentazione e ci mantiene “nei binari”.
Mentre stendiamo il nostro progetto potremmo rischiare di farci prendere dalla foga e fornire una molteplicità d’informazioni: assicuriamoci che non siano eccessive. Comunicare troppi dati può far risultare pesante la presentazione e far perdere di vista il focus principale.
Facciamoci aiutare da parole chiave che possono essere facilmente ricordate. Le slide sono fatte principalmente per supportare la nostra narrazione: fornire troppo contenuto fa spostare l’attenzione dal presentatore alla presentazione, confondendo l’audience che non saprà più se seguire il nostro racconto o quello delle slide. Inoltre, indicare solo informazioni di cui si parla, riduce il rischio di domande a cui non si sa rispondere.
Se ci servono degli appunti per agevolarci nell’esposizione, possiamo sempre farci aiutare dal campo note, presente in programmi come PowerPoint, oppure dai classici foglietti che ci faranno tenere le file del discorso ma non verranno mostrati al pubblico. Attenzione però a non ridurvi al solo leggerli; assicuratevi che siano solo un aiuto per voi, per evitare di perdere il contatto visivo con il nostro pubblico o sembrare poco preparati.
Spesso si può iniziare indicando un problema che stiamo cercando di risolvere o un obiettivo che vogliamo raggiungere. In questi casi è importante contestualizzare l’argomento, spiegando le azioni intraprese, i risultati ottenuti e che tipo d’impatto avranno sulle decisioni future.
Argomentate bene e ricordatevi di seguire un filo conduttore.
In fase di conclusione si può tornare ad agganciarsi alle slide di apertura o ricapitolare i punti salienti della presentazione.
Prevedere uno spazio per le domande è fondamentale. Non solo per evitare di essere interrotti durante l’esposizione e perdere il filo, ma anche per coinvolgere l’audience che ha tutto il diritto di fornire feedback e chiedere maggiori dettagli o chiarimenti.
Non sedetevi durante l’esposizione; cercate di muovervi un pochino e avvicinatevi allo schermo per i punti salienti o usate un puntatore. Vedendo un po’ di movimento la monotonia verrà spezzata e aiuterete il vostro pubblico a seguirvi nella presentazione. Siate teatrali, ma non esagerate. In fin dei conti è una presentazione!
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