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COMUNICAZIONE: GEN-Z E FUTURO

Immagine del redattore: Coffee TalksCoffee Talks

La GenZ, ossia la generazione 1997-2010, è un segmento di pubblico molto interessante da osservare, soprattutto ora, alla luce dei tristi sviluppi di questi ultimi anni.

Sono loro i nostri prossimi consumatori, utenti, imprenditori... Sono questi ragazzi che hanno (per ora) tra le mani le chiavi del Cambiamento vero e proprio: noi lo stiamo preparando loro ma saranno loro a decidere se afferrare gli strumenti a loro disposizione e provare ad attuarlo oppure no.


Sono ragazzi svegli, ma disillusi. Fanno fatica a sognare. E se si fatica a sognare e sperare, non si ha la spinta per mettersi in gioco e crescere né, tantomeno, provare a cambiare le cose. Si rimane nello stesso brodo, convinti che, tanto, qualsiasi cosa si faccia, non cambierà mai nulla.

E come dar loro torto?

Guardiamo il mondo che stiamo lasciando: la natura si ribella, dopo essere stata maltrattata e bistrattata per anni ora si prende una rivincita e ci coinvolge tutti in un cambiamento climatico importante e imponente. Esempi di persone forti e giuste a cui ispirarsi non ce ne sono più tanti, anzi... Il lavoro, soprattutto per quel che riguarda il Bel Paese, non offre di certo stabilità e sicurezze: il posto fisso è finito ormai da tempo e stiamo tutti imparando il significato di una nuova parola: Resilienza.


Quindi: come si fa ad avere fiducia e andare avanti se tutto ciò che ci circonda non fa altro che urlarci il contrario? Come si fa a credere e lottare per un mondo migliore se non si ha neppure l'idea che esso possa esistere, se non si riesce neanche ad immaginare che ci sia la possibilità che le cose migliorino?

Se poi, al calderone, aggiungiamo giusto giusto una pandemia e qualche guerra di certo non possiamo pretendere di andare molto lontano.


Dopo tanti anni di delusioni e schiaffi morali questi ragazzi accettano amaramente la realtà e reagiscono di conseguenza.

La Gen-Z non ha mai conosciuto un mondo senza tecnologie ed è profondamente conscia delle opportunità che il mondo può offrire loro. Non (ri)conoscono confini e hanno delle aspettative sul mondo del lavoro, sull'economia, in campo sociale e ambientale... molto precise. Sono consapevoli delle dinamiche del mondo che stanno per varcare, degli escamotage messi in atto per conquistare e fidelizzare il cliente, per veicolare la comunicazione secondo uno scopo ben preciso. Sanno bene quali sono i meccanismi che hanno guidato e caratterizzato il "passato" e, ancor di più, sono consci di avere poche risorse a loro disposizione e che devono riuscire a sfruttarle al meglio.

Il futuro non appare certo molto roseo in fronte a loro.


Per questo, nei prossimi mesi, sarà cruciale il modo in cui la Comunicazione agirà. Dovrà essere in grado di tenere alto il morale e offrire speranza senza sembrare, però, falsa. Tutti noi, non solo la Generazione Z, dovremo reimparare a sognare e sperare, a superare le nostre delusioni e ripartire da capo, con fiducia e convinzione. Le persone dovranno poter credere nel messaggio e il messaggio deve essere giusto, vero, genuino.

Ovviamente, non ci si sta riferendo solo agli organi di diffusione, ma è un compito che coinvolge tutto: istituzioni, aziende, marche, persone... tutti chiamati ad avere un occhio di riguardo alle modalità con le quali si agisce e agli obiettivi che si vorranno raggiungere.


Bisogna tornare a tenere viva una luce in questo buio che sembra senza fine. Dobbiamo tornare a pretendere di essere i fautori del nostro stesso futuro, un futuro che deve tornare a basarsi su valori forti, etici e universali. Deve essere un futuro che ci meravigli e ci riempia di gioia, per il quale siamo in trepidante attesa e non un futuro che speriamo vivamente non arrivi mai.






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